Lunedì 19 Maggio al ForumPA 2025 è stato ufficialmente presentato il White Paper intitolato “Case delle Tecnologie Emergenti: un modello per lo sviluppo territoriale collaborativo”. Il documento, frutto di un’attenta analisi condotta da FPA basandosi su dati FUB (Fondazione Ugo Bordoni), ricerche di settore e i preziosi contributi emersi da un percorso di condivisione con gli attori coinvolti, delinea un modello strategico per il potenziamento dell’ecosistema dell’innovazione in Italia.

Le Case delle Tecnologie Emergenti si configurano come un’iniziativa chiave, pienamente in linea con le politiche europee orientate allo sviluppo tecnologico e sostenibile. Questi poli di innovazione hanno dimostrato la loro efficacia nel colmare il divario esistente tra le tecnologie all’avanguardia e gli utenti finali. Creando spazi fisici e simbolici accoglienti e rassicuranti, le CTE hanno reso l’adozione di soluzioni innovative un processo meno traumatico e decisamente più accessibile. Questo approccio ha innescato una maggiore apertura culturale e contribuito significativamente all’abbattimento delle resistenze al cambiamento.

Un elemento cruciale emerso dal White Paper è il ruolo centrale che i Comuni hanno saputo giocare nell’ecosistema dell’innovazione, rivelandosi veri e propri intermediari dell’innovazione e agendo come catalizzatori capaci di connettere la molteplicità dei soggetti presenti sul territorio.

Le CTE hanno inoltre introdotto un nuovo paradigma nel modo di operare della macchina amministrativa. L’adozione di bandi snelli e focalizzati (“call to action”) rivolti a piccole e medie imprese (PMI) e startup ha generato benefici reciproci. Da un lato, le pubbliche amministrazioni, attraverso le CTE, hanno fornito un supporto concreto al tessuto imprenditoriale locale. Dall’altro hanno ricevuto in cambio soluzioni tecnologiche all’avanguardia e, soprattutto, personalizzate per rispondere a esigenze specifiche.

Le sperimentazioni condotte nelle città, trasformate in veri e propri laboratori a cielo aperto, hanno portato alla creazione di asset tangibili che rimarranno a beneficio dell’intero sistema, costituendo una solida base per la costruzione del futuro. L’intenso scambio di conoscenze favorito dal progetto delle CTE ha inoltre permesso di stringere partnership nuove e più incisive tra le città stesse e con altri attori dell’innovazione. Infine, le CTE hanno innescato una riorganizzazione delle competenze, consentendo alle città di evolvere da contesti industriali tradizionali verso nuovi modelli basati sulle tecnologie emergenti.

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