Matera, città di antiche tradizioni e proiettata verso il futuro, ha abbracciato l’innovazione tecnologica per celebrare e conservare uno dei suoi simboli più iconici: il Carro della Bruna. Ogni anno, la sua maestosa bellezza culmina in un momento di catartica distruzione, lo “strazzo”, che segna il culmine dei festeggiamenti. Ma cosa accadrebbe se questa effimera opera d’arte potesse essere eternata, esplorata in ogni suo dettaglio e persino “strazzata” digitalmente, prima e dopo l’evento?
È proprio da questa visione che nasce un progetto straordinario giunto quest’anno alla seconda edizione. Grazie all’iniziativa dell’Amministrazione Comunale e alle attrezzature all’avanguardia del Laboratorio 3D Video Capture, AR/VR e mixed reality della CTEMT, il Carro della Bruna è stato sottoposto a un’accurata scansione 3D, aprendo le porte a nuove prospettive di valorizzazione e conservazione. Ma come è stato possibile catturare la complessità di un manufatto così ricco e destinato a un evento così dinamico? E quali sfide ha comportato il passaggio dal mondo fisico a quello digitale?
Nel video che segue, l’Ing. Ruggero Palumbo ci ha aiutato a scoprire come è stato possibile catturare ogni dettaglio di quest’opera d’arte destinata ad esser distrutta come da tradizione rendendolo fruibile per sempre. Quali tecniche e strumenti sono stati usati per digitalizzare un manufatto così complesso, destinato allo “strazzo”.
Questo progetto non è solo un esercizio tecnologico, ma un ponte tra passato e futuro, che ridefinisce il modo in cui possiamo approcciarci al nostro patrimonio culturale.
Il culmine di questo lavoro è il suggestivo concetto di “strazzo virtuale“, un’esperienza immersiva che permette di assistere alla “distruzione” del Carro in un ambiente digitale. Non una semplice riproduzione, ma un’interpretazione che offre nuove chiavi di lettura e un valore aggiunto all’esperienza dal vivo.
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