Le Case delle Tecnologie Emergenti non sono semplici hub tecnologici, ma ambienti dinamici nati per sostenere la creazione di startup e il trasferimento tecnologico alle PMI. A tal proposito vi proponiamo l’intervista a Luca Rea della Fondazione Ugo Bordoni, responsabile scientifico del progetto CTE.
La Fondazione Ugo Bordoni ha supportato il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) nello sviluppo di questo progetto, che ha l’obiettivo di far incontrare le esigenze del territorio con le tecnologie emergenti, creando un impulso significativo per le imprese. Il programma ha adottato un modello “hub and spoke”, decentralizzando la gestione ai territori e favorendo la collaborazione tra comuni, imprese, università, accademie ed enti di ricerca.
In Italia esistono 13 CTE, tra cui una a Matera, una a Bari e una a Taranto. Ogni Casa si concentra sulle peculiarità del proprio territorio: Matera, ad esempio, sui beni culturali, Torino sull’automotive e Prato sul distretto tessile. Questo approccio ha generato un ecosistema nazionale di innovazione e condivisione di best practice, dimostrando come una stessa tecnologia, come il 5G, possa avere applicazioni diverse ma con un denominatore comune, come il monitoraggio delle cavità nel Materano.
Il progetto ha ottenuto risultati notevoli: oltre 170 bandi, supporto a 1000 startup, 150 pubblicazioni scientifiche, 650 eventi e 190 percorsi formativi. Sono stati sviluppati più di 370 “use case” concreti e condotte 140 sperimentazioni scientifiche. Questi numeri hanno portato il progetto a vincere il primo premio al Forum PA 2025 e a essere presentato in Canada come modello innovativo.
Le CTE mirano anche all’autosostentamento, creando laboratori aperti a università, enti di ricerca e scuole secondarie, offrendo corsi di formazione per i giovani. Un esempio è la CTEMT Matera, dove gli studenti imparano la robotica e il coding, la stampa 3D, i software di video capture.
Il riconoscimento ricevuto al Forum PA sottolinea l’importanza nazionale delle CTE, che possono fungere da modello per altri ministeri.
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