Un seminario sull’applicazione dell’Intelligenza Artificiale (AI) e dell’osservazione satellitare per la gestione del verde in parchi urbani e naturali si è tenuto il 5 e 6 giugno 2025 a Matera. L’evento, intitolato “Intelligenza Artificiale e Osservazione satellitare per la gestione del verde nei Parchi”, si è svolto presso la Casa delle Tecnologie Emergenti di Matera.

Promosso da EDIH Heritage Smartlab in collaborazione con CNR_ISPC IMAA Basilicata, SINTESI srl, Basilicata Creativa, il seminario ha fornito una piattaforma essenziale per l’aggiornamento e la formazione sulle tecnologie emergenti. Il percorso, finanziato per il 50% dal MiMit e per il 50% dalla Commissione Europea, rientra nel Progetto European Digital Innovation Hub Heritage SmartLab.

L’obiettivo principale è supportare le Pubbliche Amministrazioni nell’approfondire il monitoraggio e la gestione del verde in contesti paesaggistici di pregio, come parchi urbani, archeologici e naturali. Queste aree verdi sono state evidenziate come componenti vitali delle città, offrendo servizi ecosistemici cruciali: dalla promozione della salute fisica e mentale alla regolazione delle ondate di calore e alla mitigazione delle inondazioni. Inoltre, contribuiscono significativamente al sequestro del carbonio e al mantenimento della biodiversità.

Le giornate di studio hanno visto esperti illustrare l’integrazione tra le tecnologie di Osservazione della Terra (EO) e l’Intelligenza Artificiale. Grazie alla crescente disponibilità di dati satellitari gratuiti (passivi e attivi SAR), è ora possibile, tramite analisi multi-temporali e sofisticati algoritmi AI, identificare anomalie e patologie fino alla singola chioma d’albero.

Nella mattinata del 5 Nicola Masini (CNR ISPC) ha introdotto l’osservazione della Terra per la vegetazione, presentando i servizi Copernicus e i dataset EO per applicazioni ambientali, con un riferimento al Progetto Coelum. Rosa Lasaponara (CNR IMAA) ha poi illustrato gli approcci multiscala “dal satellite all’albero” per lo studio e il monitoraggio dei parchi, con un focus sull’integrazione per una gestione efficace e sul Progetto Space to Tree.

Il pomeriggio ha incluso sessioni sulla gestione degli incendi, con interventi di Nicodemo Abate e Maria Danese (CNR ISPC) che hanno trattato la perimetrazione delle aree bruciate e la stima dell’impatto sugli ecosistemi. Rosa Lasaponara ha approfondito i Big Data e il Telerilevamento per il monitoraggio dinamico della vegetazione, illustrando metodi analitici e l’uso di tecniche di machine learning e deep learning. La giornata si è conclusa con sessioni pratiche sull’applicazione di Google Earth Engine per la gestione sostenibile dei parchi, a cura di Nicodemo Abate.

Venerdì 6 giugno, la seconda giornata si è concentrata sulle “Tecnologie di prossimità per lo studio e il monitoraggio dei Parchi”, con ulteriori interventi di Nicola Masini. Massimo Galante (Applica Software Guru) ha discusso le tecnologie antincendio, mentre Angelo Donvito (Digimat S.p.A.) ha illustrato l’uso del Digital Twin per la gestione dei beni culturali e ambientali.

Il seminario è culminato con una dimostrazione pratica dell’uso di tecniche di close range, come droni, lidar, georadar e IRT che si è svolta nel campus dell’UNIBAS di Matera.

Masini ha spiegato come “con i droni oggi è possibile avere una nuova prospettiva nell’analisi sullo stato di salute degli alberi, dal tronco ai rami alle foglie. Utilizziamo un approccio multi-sensore, dal rilievo 3D con tecniche laser scanner e lidar a tecniche di indagine geofisica
che consentono, insieme con l’infa-rosso termico, di individuare anomalie nelle situazioni locali riferibili a patologie.”

Per Giovanni Mianulli, presidente dell’Ente Parco Murgia Materana, “Queste nuove tecnologie danno una mano anche al recupero dei parchi, con progetti sempre più complessi per cercare di andare oltre il semplice monitoraggio ambientale. Si punta anche a monitorare i beni e gli affreschi. C’è inoltre la possibilità di poter prevedere ipotetici crolli, essendo la Murgia Materana un territorio carsico.”